Il problema politico vero di questi giorni è che nel momento di massima debolezza di B., l'opposizione NON capisce, l'opposizione è divisa ed il PD, che comunque dell'opposizione è il partito più importante, balbetta in modo imbarazzante.
Le posizioni di Di Pietro e di Vendola ( elezioni anticipate ) sono l'anticamera del suicidio, come sostengo da settimane Di Pietro e Vendola hanno solo lo scopo di acquisire visibilità e voti a proprio vantaggio e a danno del PD, anche Grillo è della stessa partita, non hanno un VERO interesse a battere B., il loro è un interesse di facciata , d'altro canto il PD non riuscendo ad esprimere una linea politica convincente non riesce a costruire un argine né a sinistra nè tantomeno a destra e rimane in balìa degli eventi, dando ora dei segnali alla Lega, ora a Fini, ora a Casini, pensando che tutto si possa risolvere con un governicchio post-balneare, senza considerare che un governo NON eletto legittimamente NON ha l'autorità morale per fare leggi e riforme di un certo spessore e senza considerare che comunque verrebbe fuori un pastrocchio per accontentare e/o scontentare tutti.
Gli errori principali del gruppo dirigente del PD sono sostanzialmente due e sono errori che inquinano la capacità di leggere lo spartito e di dare i tempi giusti all'iniziativa politica :
1. Il primo errore è quello di non valutare appieno il carattere generale del "berlusconismo" che è certamente un fenomeno sui generis ma che si colloca anche nel solco di 30 anni di storia italiana dominata dalla DC e di altri 10 dominati dall'alleanza della DC con la canea socialista di Bettino @ Co., basti pensare a quanti ex-socialisti sono adesso al seguito di B. per capire quanto questa linea di continuità sia rilevante nella storia degli ultimi 20 anni.
Il fatto è che questo paese è marcio da 60 anni e anche se domani B. scappasse ad Antigua, il paese rimarrebbe marcio lo stesso, pensare che il progetto politico del PD possa limitarsi a ritoccare la legge elettorale e/o il conflitto d'interessi e cose del genere significa rimanere più o meno al punto in cui siamo adesso mentre invece è necessario volare alto, avere progetti ambiziosi, questo paese va rivoltato come un calzino altrimenti anche le mele buone marciranno insieme a quelle poco buone.
2. il secondo errore madornale è non aver capito il lato particolare di quello che è stato e purtroppo è ancora il "berlusconismo" e mi riferisco in particolar modo al fatto che nel tempo si è voluto attribuire una legittimità e una dignità politica ad un uomo che in verità è entrato in politica solo per non andare in galera ( sono parole sue ma cose simili le hanno dette anche Fedele e Marcello ): tutto quello che B. fa o non fa, dice o non dice, è tutto riferibile al suo unico interesse personale, ovvero non andare in galera, tant'è che Ghedini e Alfano sono sempre convocati ex ante a Palazzo Grazioli quando ci sono importanti decisioni "politiche" da prendere, da alcuni anni B. pensa sempre alle conseguenze delle cose che fa, prima non lo faceva altrimenti non avrebbe fatto le cose che invece ha fatto. B. è un fuorilegge e come tale va trattato.
Fatta questa premessa, la domanda è : e adesso cosa succede ? Se il governo dovesse cadere a breve, la mia opinione è che Berlusconi si farebbe promotore di un Berlusconi bis con qualche faccia nuova e facendo leva su un po' di voti comprati , B. sa bene che il Lodo-Alfano quasi sicuramente non passerà e non vuole rischiare, vuole tornare alla carica con il processo breve o una variante del Lodo-Alfano. Fino a che potrà resistere con il governo attuale o con un Berlusconi bis, resisterà. In questa chiave, diventa essenziale l'appoggio della Lega, senza la Lega B. non va da nessuna parte e quindi la Lega alzerà la posta, ci saranno nuovi accordi, l'incrocio di tutti gli snodi potrebbe essere l'idea di Tremonti Premier con Berlusconi sul Colle. La Lega utilizza B. in chiave tattica, la Lega vuole il Nord e B. è disposto a dare a Bossi la sua parte di Nord se questo vuol dire salvarsi.
Se il peso della Lega non fosse sufficiente a sostenere B., allora si andrebbe alle elezioni.
Potrebbe aver senso cercare di rompere il fronte Lega - PDL ? A che scopo ?
Punto 1. Il federalismo fiscale SENZA una severa Legge anti-corruzione è una bufala, un favore fatto alla Lega in modo che possa amministrare i soldi del Nord a suo piacimento e a nostra insaputa
Punto 2. In un momento di grave crisi sociale ed economica, il federalismo fiscale è una mossa azzardata che può creare solo danni
Punto 3. Prima di arrivare al federalismo fiscale è necessario introdurre meccanismi virtuosi che siano in grado di stabilizzare TUTTO il sistema fiscale nel suo complesso, altrimenti il caos non farà che aumentare.
Quindi abbiamo già 3 buoni moitivi per dire NO al federalismo fiscale in questa fase.
Da un punto di vista politico non abbiamo nessun interesse a spezzare il fronte Lega-PDL, il nostro unico interesse è che Lega e PDL insieme perdano le prossime elezioni. Semmai potrebbe essere interesse del PD favorire Fini nella costruzione di una destra moderna ed europea, è Fini il cavallo di Troia che può essere utile per scompaginare la destra.
Cosa dovrebbe fare il PD ? La prima mossa da fare è chiedere con forza le dimissioni del Governo B. , potrebbe essere una mossa pro forma nel senso che il Governo B. potrebbe resistere ancora ma questo non vorrebbe dire nulla, esprimere delle posizioni chiare e coerenti dà sempre dei vantaggi d'immagine, questa mossa andrebbe fatta a prescindere.
Se il governo dovesse cadere o per implosione o per una forzatura voluta dallo stesso B. ci sono sostanzialmente 3 possibili scenari :
1. un governo Berlusconi bis
2. Le elezioni anticipate
3. un governissimo
Sul punto 1. si è detto, sul punto 2. la nota dolente è che nel breve , ovvero se le elezioni si dovesserro tenere in autunno, non solo il PD non sarebbe pronto ma nemmeno la sinistra nel suo complesso lo sarebbe, Di Pietro e Vendola vogliono le elezioni subito solo perché sanno di poter lucrare sulle debolezze del PD, a loro interessa aumentare il proprio peso politico, battere B. per loro è un obbiettivo di facciata, in realtà con le loro mosse favoriscono l'avversario : B. ha ancora troppe carte in mano, potrebbe vincere la partita, i voti a Di Pietro, Vendola e Grillo sono buttati via.
Il punto 3. ha degli aspetti molto discutibili per come lo hanno inteso Casini e D'Alema, in realtà sarebbe una mossa che favorirebbe paradossalmente B. il quale potrebbe gridare ai quattro venti che è stato vittima di una congiura di Palazzo, « non mi fanno lavorare », « sono dei politicanti », « D'Alema e Fini non hanno mai lavorato in vita loro » ecc. ecc. e anche nella formula più nobile suggerita da Flores D'Arcais e da De Magistris, il Governissimo non potrebbe funzionare perché solo un Governo eletto legittimamente può fare riforme importanti e toccare il conflitto d'interessi, farlo in un contesto del genere sarebbe veramente controproducente.
L'unica mossa che il PD potrebbe fare per guadagnare tempo e peso politico è quella di neutralizzare il quadro politico suggerendo un governo- tecnico istituzionale "neutro" con l'appoggio esterno delle forze politiche disponibili, un governo con la funzione di vigilare sulla crisi e di traghettare il paese verso le elezioni nella primavera del 2011. Un governo del genere, senza colore politico, ma fondato sulla necessità di tranquillizzare i mercati, potrebbe attirare la curiosità dei finiani e portare a qualche defezione nelle fila del PDL e della Lega, i "tradimenti" sul fronte avversario potrebbero essere facilitati.
Se c'è del tempo per preparare le elezioni, ci sono delle ottime possibilità per fare fuori B. a patto però di seguire una scaletta ben precisa : 1. attaccare B. e la sua cricca a testa bassa, su tutti i fronti, soprattutto sul fronte della Giustizia chiedendo subito le dimissioni di Dell'Utri da parlamentare 2. attaccare la Lega su tutti i suoi fronti deboli ( scandali, incapacità a gestire la cosa pubblica, razzismo ecc. ecc. 3. mettere sul piatto un progetto realistico, fattibile, una cosa seria, comprensibile a tutti sul quale ci sia l'accordo di tutto il fronte della sinistra, senza un programma non si va da nessuna parte 4. creare una squadra con gli elementi migliori del centro-sinistra 5. scegliere un leader che sia in grado di calamitare l'interesse e la fiducia di tutti gli italiani che vogliono un'Italia fuori dal tunnel.
P.S. Dopo aver scritto il contributo, ho letto l'intervista a Veltroni uscita oggi su La Repubblica che mi trova concorde solo su un punto, ovvero l'idea della necessità di un governo tecnico stile Ciampi ma Veltroni poi non articola i suoi ragionamenti e quindi la sua proposta potrebbe essere solo una variante di quella di D'Alema. Pare che qualcuno nel PD ( tale Fioroni ) voglia resuscitare la proposta di Casini n° 2 ovvero Tremonti Premier : se si tratta di scegliere tra perdere voti a causa di una scissione e perdere voti per essere andati al Governissimo con Tremonti Premier, io preferisco la scissione, secondo me si perdono meno voti e alla meno peggio si salva la faccia.
Grillo si schiera a favore di un governo di transizione: « Andare ora
alle elezioni è pura follia, chi le vuole non ha chiare tre
cose: la prima è che il Paese è in pre-default e non può permettersi un
periodo di stallo elettorale di sei mesi senza saltare per aria; la
seconda è che l'attuale legge elettorale è una presa per il c...o del
cittadino, su cui tutti i partiti si guardano bene di intervenire: non
consente il voto diretto al candidato e i parlamentari
sarebbero eletti ancora una volta dai capi partito, a loro
totale discrezione. La terza è che Berlusconi vincerebbe
di nuovo, grazie al controllo totale delle televisioni e all'evanescenza
dell'opposizione del Pdmenoelle ».
Concordo in pieno che sarebbe pura follia andare alle elezioni in una situazione di pre-default ( infatti da diverse settimane propongo un governo tecnico a guida Draghi ) e concordo anche sul fatto che la legge elettorale vigente sia una presa per il c... ma NON concordo sul fatto che vada cambiata adesso , quello che può fare un governo tecnico è « mettere, per quanto si può,
sotto controllo il debito pubblico che sta esplodendo nel silenzio
generale » ma può fare solo questo, tutto il resto NON va toccato 1. per non dare armi in mano all'avversario 2. solo un governo eletto legittimamente può fare riforme, leggi e correzioni di un certo peso, è una questione di principio.