Caro Pier Luigi,
a Torino hai detto :
« Chiedo a tutti un aiuto per trasformare la rabbia, l’insofferenza e l’impazienza che sentiamo intorno a noi in energia positiva ». In effetti la pazienza è finita, lo sai meglio di me, l'insofferenza è a livelli critici e la rabbia soffocata a stento, non possiamo più aspettare, è arrivato il momento di voltare pagina e per poterlo fare dobbiamo precisare il profilo delle nostre intenzioni e calibrare al meglio le proposte. Di energia positiva in giro ce n'è quanta ne vuoi ma è un'energia che ha bisogno di segnali, di indicazioni chiare, di progetti sui quali impegnarsi.
Siccome siamo un collettivo e hai chiesto aiuto, mi permetto alcuni suggerimenti :
L'iniziativa politica del PD dovrebbe articolarsi su 4 livelli interconnessi :
1. la proposta politica immediata
2. il consolidamento della linea politica
3. il ruolo politico e la gestione delle alleanze
4. il progetto-Paese per le giovani generazioni ed il futuro del Paese
1. La proposta politica immediataLa proposta politica immediata ci sarebbe ma la richiesta di un governo di transizione per un passaggio legislativo centrato sulla promulgazione di una nuova legge elettorale presenta delle incognite di non poco conto :
1. la prima incognita è che nel PD ci sono perlomeno 2 posizioni nette e contrapposte su questa problematica
2. la seconda incognita riguarda la possibilità di trovare un accordo con le altre forze politiche disponibili, ammesso e non concesso di riuscire a trovare i numeri in Parlamento
3. la terza incognita deriva dal fatto che alcune forze politiche ( al momento FLI e MPA ) in apparenza interessate all'idea del governo di transizione, in realtà ne fanno un uso strumentale, l'effetto potrebbe essere quello di ricompattare il centro-destra e anche se questo non avvenisse, il rischio di insistere su una mossa tattica inconcludente rimane comunque molto alto. .
4. la quarta incognita è che un eventuale accordo su una nuova legge elettorale potrebbe creare degli effetti perversi : potrebbe ad esempio favorire l'emersione del Terzo Polo e potrebbe dare a B. uno strumento propagandistico di non poco conto, in campagna elettorale B. punterebbe l'indice contro la "sinistra" che vuole vincere cambiando le regole a suo favore.
5. Non solo : una nuova legge elettorale potrebbe rendere più difficile la costruzione di un Nuovo Ulivo o rendere inutile l'idea di un'Alleanza per la Democrazia
6. la canalizzazione del "voto utile" e il recupero dei voti perduti nell'astensionismo potrebbe essere più problematica
7. Non ultimo va considerato il dubbio che tutta la discussione sulla legge elettorale venga percepito come la reiterazione del solito
teatrino della politica, una politica con la p minuscola sempre più lontana dalla vita quotidiana dei cittadini.
Insomma ci sono delle controindicazioni di un certo peso tra cui anche il rischio di un fallimento all'ultimo momento, sarebbe un boomerang con conseguenze gravi in termini di credibilità, ed infine c'è l'incognita più grossa : B. è in grado di vincere le elezioni con qualunque sistema elettorale, quindi potrebbe essere tutto abbastanza inutile sul piano dell'efficacia.
Pensare ad un governo di transizione per modificare la legge elettorale ha tutta l'aria di essere una mossa non ben gestibile e puntare a riprodurre su scala nazionale il "laboratorio siciliano" è una mossa al momento azzardata, se fallisse vorrebbe dire
vittoria eterna per B.
Per sviluppare una proposta politica adeguata alla situazione è necessario tenere conto di alcuni parametri importanti :
1. politicamente siamo troppo deboli, i sondaggi ci vedono in calo costante, il tuo discorso a Torino è stato un passo avanti ma non è stato recepito nel modo giusto, abbiamo veramente molti problemi, non ultimo l'accoppiata Fioroni-Uòlter
2. la crisi finanziaria può avere sviluppi pericolosi, per ora sono sotto tiro la Spagna, l'Irlanda e il Portogallo, ma al prossimo giro potrebbe toccare a noi mentre la Grecia è ancora in bilico
3. la crisi economica è gravissima
4. il quadro politico è illeggibile, può succedere qualunque cosa, le ipotesi in gioco sono le più varie perché B. ha ancora il pallino in mano e sta giocando su più tavoli :
A. Patto di ferro Berlusconi-Fini
B. Governo di Salvezza Nazionale con B.
C. Governo di Salute Pubblica senza B. ma con salvacondotto per B.
D. Tutti contro B. ma con salvacondotto per B.
E. Rottura del quadro politico per andare alle elezioni anticipate
Poi ci sono i fattori esogeni ( Obama, Merkel, Vaticano, Spatuzza ) e poi ci sono i fattori MB = Marina B., M = Manette, T = Tomba.
Pertanto, in questo marasma, ammesso e non concesso che si possa determinare una convergenza parlamentare per un eventuale
governo di transizione, la proposta politica del PD dovrebbe indirizzarsi sul fronte dell'emergenza della crisi : il Paese non può più continuare a barcamenarsi nell'incertezza senza una Politica industriale, non può andare avanti senza affrontare i nodi della grave congiuntura economica e senza rispondere alle richieste delle parti sociali, bisognerebbe insistere sul fatto che non solo B. non ha mantenuto le promesse fatte ma non sta facendo nulla per arginare la crisi. In questa situazione sarebbe necessario chiedere le
dimissioni di B. e contestualmente proporre
un governo tecnico-istituzionale senza politici, supportato da una sorta di CLN, con la funzione di arginare la fase acuta della crisi intervenendo in modo incisivo sulle problematiche più eclatanti ( Fiat, Fincantieri, disoccupazione giovanile, precariato ecc. ecc. ) e impostando una manovra finanziaria adeguata ai problemi reali.
Riservandomi di specificare in modo più compiuto il senso di questa proposta, basti dire al momento che un governo di transizione sorretto da un CLN potrebbe essere utile per prendere tempo e riprendere le forze, con una fase di decantazione del conflitto politico si potrebbero creare le condizioni per neutralizzare B. , per
verificare la disposizione e la consistenza degli eserciti, sia quelli
dei nostri potenziali alleati e sia quelli dei nostri sicuri avversari, per capire meglio come gestire le alleanze, per definire il profilo dell'eventuale
Nuovo Ulivo, per valutare la reale fattibilità di un'
Alleanza per la democrazia e quindi preparare le elezioni con cognizione di
causa.
Non bisogna dimenticare che B. ha ancora una forza
elettorale importante, anzi sorprendente, la prima cosa da fare è non
fare nulla che lo possa aiutare a riprendere le forze.
2. Il consolidamento della linea politicaQuesto passaggio si deve sviluppare sulla base di un caposaldo,
una rinnovata questione morale, e su due pilastri :
legalità e lavoro.Sulla centralità di
una rinnovata questione morale mi sono già soffermato in un'
altra occasione, su di essa dovrebbero poggiare tutta una serie di proposte volte a correggere le storture più eclatanti del sistema ( costi della politica, sprechi, evasione fiscale, illegalità diffusa ) ,
la questione morale deve diventare il trait d'union per collegare la
riscossa civica alla
riscossa economica, uso la tua formula.
I due pilastri sui quali poggiare la riscossa devono essere la legalità e il lavoro : il concetto di legalità porta con sé il concetto di onestà, il rispetto delle regole, la fedeltà ai principi della Costituzione mentre il concetto di lavoro cammina insieme ai concetti di emancipazione, sicurezza, impegno e solidarietà, sono concetti importanti, fondativi, sono valori in cui ci riconosciamo e di cui dobbiamo spiegare il valore a chi ancora non li comprende.
E' su questi pilastri che diventa possibile definire le coordinate di una linea politica chiara ed efficace che si deve consolidare con proposte concrete
per risollevare un Paese il cui senso civico è ormai allo sbando e con proposte concrete per il lavoro e per le giovani generazioni.
Nell'
intervento precedente mi sono già soffermato su un ventaglio di proposte da mettere al centro dell'attenzione.
3. Il ruolo politico e la gestione delle alleanze Se da una parte il quadro politico generale è nebuloso, è anche vero che molti indizi fanno pensare che la coppia B&B sia diventata ormai un impiccio per tutti, per Obama, per Confindustria, per il Vaticano, per la Merkel ecc. ecc. , il problema è che il passaggio alla Terza Repubblica è complicato perché B. è ancora forte, nonostante tutto ha ancora i voti, ha un consenso elettorale ancora importante la cui consistenza è addirittura sorprendente, ha un impero economico-finanziario-mediatico , non è un Craxi qualsiasi.
Giustamente si sottolinea spesso che i sondaggi vanno presi con cautela e che gli umori dell'elettorato possono essere soggetti alle dinamiche più varie, non bisogna poi dimenticare che il quadro politico potrebbe essere soggetto a mutamenti imprevedibili e che le alleanze "innaturali" non possono essere del tutto escluse, fatte queste premesse, forse converrebbe partire da uno dei pochi dati certi :
il gap tra il PD e il PDL è minore rispetto al gap ipotizzabile tra le varie ipotesi di coalizione da contrapporre a PDL+Lega.Se questa considerazione corrisponde al vero, l'unica cosa da fare al momento è puntare a consolidare la linea politica e a recuperare terreno nei sondaggi e diventare, se possibile, partito di maggioranza relativa. Il PD dovrebbe liberarsi dalla fobia del "moderati" e dall'ossessione "si vince al centro", smettere di giocare a Risiko o al Piccolo Chimico e mettersi al centro dell'arena politica, rilanciare l'iniziativa politica attaccando B. e la Lega a tutto campo, sarebbe essenziale definire in modo più preciso le proposte concrete per fronteggiare la crisi, chiarire il profilo e le linee di un progetto-Paese, erodere consenso anche ai nostri potenziali alleati, puntare al recupero dei voti perduti, insomma dare l'impressione di essere vivi e forti è fondamentale non solo per diventare forza di Governo ma anche per fare e gestire alleanze e accordi, dobbiamo conquistare un ruolo centrale nello scacchiere politico.
Un'osservazione finale : per prepararsi alle prossime elezioni il
Nuovo Ulivo dovrebbe aggregarsi intorno alla figura di un nuovo Prodi, l'idea del "
Papa straniero" non è affatto peregrina ma potrebbe neutralizzare molte problematiche che rischiano di inficiare un percorso unitario e coeso che invece è assolutamente indispensabile.
Le primarie possono servire per scegliere i parlamentari e i politici locali, per scegliere un potenziale premier ci vuole un ragionamento politico.
4. Il progetto-Paese per le giovani generazioni ed il futuro del PaeseQuesto è in realtà il nodo più intricato da sciogliere perché sul progetto-Paese ci si gioca non solo il peso politico del partito ma soprattutto il destino e il futuro di questo Paese.
Dobbiamo ripartire da un
codice sorgente che abbiamo dimenticato, trascurato, colpevolmente messo nella soffitta dei nostri cuori ,
è il codice che vuole la lotta al privilegio e la difesa degli svantaggiati come il fulcro di ogni nostra azione.Un saluto, volendo anche due