II. Uno spettro si aggira per il mondo : lo
spettro della liberazione
Quando tutto sembra essere maledettamente incerto, misero, inutile, instabile, pericoloso, insostenibile e l’angoscia copre come una ragnatela tutta la sfera
delle emozioni, dei desideri e tutta
l’estensione del nostro percepire, quando subentra la sensazione che in
effetti ci sia qualcosa nel mondo di troppo strano ed eccessivamente
incomprensibile e ovunque si rivolga lo
sguardo si insinua il sospetto di essere bloccati in una prigione che si fa sempre più
stretta, questo è il momento più
favorevole per interrompere la mistificazione
del mondo imposto : quando tutto sembra troppo reale per essere veramente credibile e appare improvvisamente irreale al
punto da diventare iper-reale, allora vuol dire che è arrivato il momento per poter cambiare lo stato delle cose.
L’iper-realtà
è
quella condizione di un sistema sociale nella quale
le turbolenze e le imperfezioni
raggiungono un tale livello di intensità da
poter determinare un passaggio di stato : nell'iper-realtà tutto diventa un simulacro, niente è autentico, tutto è fittizio, illusorio e troppo sproporzionato
per rimanere stabile,
si creano dei
punti di rottura e tutto il sistema - le
informazioni, le tecnologie, i capitali, le merci e lo stato
presente delle relazioni tra i corpi - precipita in una nuova condizione
performativa, è la fase che stiamo attraversando adesso,
è il preludio al super-capitalismo.
Ma in una fase di transizione e di forte instabilità i punti
di rottura di un sistema sociale possono assumere configurazioni imprevedibili e sorprendenti se entrano in azione soggetti in grado di sfruttare la fase di passaggio e di introdurre nel sistema in
movimento elementi di una forza tale da incanalare la rottura lungo
le linee di una trasformazione radicale, del tutto nuova rispetto agli schemi precedenti e a quelli prevedibili. Grazie all’azione di soggetti non
asserviti al regime del mondo imposto potrebbe allora prendere forma un
sistema sociale del tutto nuovo rispetto allo sviluppo in atto delle strutture
relazionali che regolano i rapporti di
produzione e i rapporti sociali. Questo sistema sociale del
tutto inatteso ma preparato dalla coscienza anticipatrice, annunciato dalla pulsione che vuole la libertà perché odia il mondo imposto, potrebbe diventare un nuovo stato della materia, il codice di un nuovo modo di intendere la vita. La transizione di fase potrà dirsi compiuta quando l’intelligenza arriverà a dominare
il caos, solo allora potremo dire di essere diventati esseri umani.
Cosa potrebbe accadere se coloro che non vogliono diventare
cannibali e non credono alla bugia del mondo imposto decidessero che è finito
il tempo del silenzio e del sonnambulismo
e che è arrivato invece il momento di dire a tutti che questo mondo è un
imbroglio per favorire la prostituzione dei corpi e l’asservimento degli
individui , uno spettacolo organizzato e tenuto in piedi
solo con l’oppio delle false credenze
e la frottola
del migliore dei mondi possibili ?
Cosa dovrebbero dire costoro per convincere
anche i più riluttanti a uscire dall’ipnosi
?
In verità quasi tutti sanno già di non appartenere nemmeno a
se stessi , quasi tutti trasferiscono nella simulazione di una vita impropria l’angoscia
di essersi perduti nel labirinto dei falsi ideali, prevale l’istinto di
conservazione, quasi tutti soffocano nella bulimia del consumismo la disperazione di non capire perché si
nasce per morire invece che per vivere, la mente teme la pazzia e prevale il
meccanismo della rimozione, tutti sanno
che questo mondo è iper-reale, ma allora perché quasi tutti chinano la testa e rinunciano alla possibilità
di diventare essere umani, perché non si ribellano
al destino che li vuole sottomessi, succubi,schiavi e persino cannibali ?
Il punto critico non è tanto comprendere la bugia del mondo imposto ma riuscire a
disinnescare quelle sovrastrutture che funzionano come anti-corpi per la conservazione della stabilità di questo
sistema e determinano l’accettazione dello stato presente delle cose ed il suo prossimo
sviluppo nella configurazione che verrà chiamata super-capitalismo. Gli anti-corpi di un sistema sociale sono quelle
sovrastrutture che condizionano i comportamenti degli individui e dei
gruppi sociali, sono i fattori che
favoriscono la coesione sociale con l’obbedienza forzata o indotta alle regole imposte. Il fattore che più di
ogni altro consente il dominio degli
individui e delle masse è la paura.
La paura è un collante ad effetto immediato perché è
l’emozione più intensa e più pervasiva con cui abbiamo a che fare, la paura tocca tutta la sfera del nostro
apparato emozionale, condiziona in profondità tutti i nostri comportamenti e
domina interamente il profilo della personalità degli individui ed il carattere
dei gruppi sociali . E’ sulla paura che si fonda l’imbroglio del mondo imposto
perché è attraverso la paura come
sovrastruttura che stabilizza l’equilibrio sociale che si induce la
credenza del migliore dei mondi
possibili.
Nella lotta contro la paura si compie il primo stadio della
liberazione dalla bugia del mondo imposto.
(continua)
La prima parte è stata pubblicata con il sottotitolo
Il mondo che sta per arrivare