La tesi principale del presente contributo è semplice : la grave crisi in atto può essere risolta solo con
un radicale big bang riformista* che vada ben oltre l'azione modesta ed insufficiente del Governo Monti e le proposte timide ed incerte dello stesso PD.
Anche lo schema di innesco e di sviluppo del
big bang riformista che qui si propone è piuttosto semplice :
1. nella fase preliminare si dovrebbero attaccare alcuni fattori di crisi specifici (l'illegalità, la spesa pubblica, il sistema fiscale, il sistema politico ) e trovare le risorse per la stabilizzazione, non ancora avvenuta, dei conti pubblici e per il rilancio, non ancora avvenuto, dell'economia
2. la fase successiva dovrebbe svilupparsi con un piano di riforme economiche e di proposte concrete in grado di arginare la crisi delle imprese e ridare slancio al sistema industriale e produttivo e nello stesso tempo ridurre in modo significativo la disoccupazione e la precarietà del lavoro. In pratica servirebbe un vero e proprio New Deal
3. infine sarebbe necessario completare la parte più urgente di
un radicale big bang riformista con un ventaglio di interventi mirati sul Welfare e sul sistema della Giustizia, con una revisione complessiva della politica energetica ed ambientale e con un vigoroso investimento sulla Cultura (Scuola, Università, ricerca scientifica e gestione del patrimonio storico)
Per avviare
un radicale big bang riformista e assicurarsi che possa essere incisivo sarebbe necessario anzitutto circoscrivere e neutralizzare le
aree tumorali che determinano la specificità della crisi italiana ovvero
1. la cultura dell’illegalità
2. una gestione irresponsabile della spesa pubblica
3. un sistema fiscale irrazionale
4. la crisi di credibilità del sistema politico
Per bloccare questa metastasi bisognerebbe
1.
ripristinare la legalità attaccando frontalmente il malaffare ( malavita organizzata, evasione fiscale, economia sommersa, corruzione )
2.
razionalizzare la spesa pubblica tagliando i rami secchi, gli sprechi e i privilegi assurdi e riducendo le inefficienze
3.
riformare il Fisco con la rimodulazione delle aliquote, con la tax compliance e con una tassa patrimoniale per spalmare in modo più equo la pressione fiscale complessiva e con un contestuale inasprimento delle sanzioni per evasione ed elusione
4.
aggredire la partitocrazia rottamando senza pietà i professionisti della politica incapaci e corrotti, cambiando le regole che consentono la proliferazione della politica di basso profilo e ottimizzando la qualità della classe dirigente
Il passaggio più urgente è proprio
la riforma del sistema politico : arginare la grave crisi di sfiducia nei partiti che dopo i recenti scandali attraversa in lungo e in largo l’opinione pubblica e la società civile è diventato indispensabile non solo per evitare la pericolosa deriva dell’anti-politica nelle sue varie forme ma soprattutto perché non è più possibile chiedere sacrifici per superare la crisi se non si è credibili. Su questo punto non ci possono essere incertezze :
o il PD si propone immediatamente come il principale protagonista di un profondo rinnovamento del sistema politico dimostrando di saper fare autocritica o anche per il PD la perdita di credibilità e di consenso sarà inevitabile e irreversibile.Riformare il sistema politico non significa cambiare l’architettura istituzionale, modificare qualche articolo della Costituzione nella vana speranza di poter ottimizzare i processi decisionali, dare in pasto alla folla proposte sacrosante ma demagogiche e non risolutive come la riduzione dei parlamentari e l’abolizione delle province o agitare il vessillo della trasparenza per coprire momentaneamente le magnagne e poi continuare i soliti traffici come se nulla fosse,
riformare il sistema politico significa assumere la questione morale, la cultura della legalità e l'etica della trasparenza come principi regolatori per introdurre nel sistema stesso nuove norme con le quali poter ingabbiare la partitocrazia, arginare e sanzionare i comportamenti borderline degli eletti e in generale bloccare la proliferazione della politica di basso profilo.Per raggiungere lo scopo sarebbe necessario sottoporre l’intero sistema ad un rigido codice deontologico e introdurre dei vincoli e dei meccanismi con i quali poter limitare le inefficienze del sistema e poter verificare la qualità dei professionisti della politica.
Lo scopo ultimo è quello di plasmare un sistema politico virtuoso e trasparente che permetta ai partiti politici di sviluppare una buona politica e la credibilità e l'autorevolezza necessarie per favorire
la governabilità e un assetto istituzionale virtuoso e funzionante.
In concreto sarebbe necessario :
1. rivedere la normativa sui rimborsi elettorali con una drastica riduzione dell'entità del rimborsi e una soglia del 4% per ottenerli
2. varare una severa legge anti-corruzione
3. prevedere la sospensione della carica pubblica per chi è “attenzionato” dalla Giustizia e la revoca del mandato per i condannati con sentenza definitiva
4. determinare norme precise per regolare l'incandidabilità e l'ineleggibilità dei candidati
5. limitare l’immunità parlamentare
6. affrontare e risolvere in modo razionale la questione del “vincolo di mandato” per arginare il fenomeno dei politici mercenari e voltagabbana
7. introdurre nel sistema una serie di meccanismi per selezionare in entrata e in uscita la classe politica in modo da alzarne progressivamente il livello
8. mettere i cittadini nella condizione di poter controllare, verificare ed eventualmente censurare l’operato degli eletti.
Si è molto discusso negli ultimi anni sulla necessità di cambiare la legge elettorale in vigore e sull'opportunità di modificare alcune parti della Costituzione ma appare ormai evidente come sia del tutto inutile cambiare la legge elettorale se poi il potere politico sfugge ad ogni controllo e come sia del tutto inopportuno permettere che a modificare la Costituzione sia lo stesso Parlamento che a maggioranza ha avallato la storiella della nipote di Mubarak e nel quale 157 parlamentari hanno cambiato casacca nel corso della presente legislatura.
In estrema sintesi : prima di cambiare la legge elettorale è preferibile stabilire normative chiare che permettano di arginare ed evitare future degenerazioni del sistema politico. Inoltre bisognerebbe avere ben chiaro il concetto che eventualmente solo un nuovo Parlamento legittimato dal voto popolare può avere l’autorevolezza per riforme istituzionali e costituzionali di un certo peso e spessore
Riformare il sistema politico e spezzare la catena che lega la classe politica al malaffare e al malcostume è urgentissimo ma non meno urgente è
aggredire direttamente e frontalmente la cultura dell'illegalità visto che ormai la malavita organizzata, l'evasione fiscale, l' economia sommersa e la corruzione sono fenomeni talmente ramificati da costituire uno Stato nello Stato.
I numeri parlano da soli :
1. «Mafia spa» è da anni la prima azienda italiana, nel
2007 si stimava che il suo fatturato annuo si aggirasse attorno ai 90 miliardi di euro, il 7% del Pil di allora, nel
2012 «Mafia spa» è ancora la più grande azienda italiana
con un fatturato complessivo stimato di oltre 137 miliardi di euro e un utile di oltre 104 miliardi di cui oltre 65 miliardi in denaro contante2. secondo alcune stime, nel 2009 in Italia il ‘valore dell’economia sommersa era pari a 418,23 miliardi di euro per un’evasione fiscale stimata in 180,257 miliardi, quasi un terzo delle entrate totali” mentre secondo le proiezioni più recenti di
Eurispes,
l’economia sommersa in Italia vale tra i 529 e i 540 miliardi di euro, più di un terzo del Pil ufficiale. 3. secondo la Corte dei Conti, la corruzione «dilagante» peserebbe per 60 miliardi sull'insieme del sistema-Paese ma secondo altre ricerche la corruzione
arrecherà quest’anno all’economia italiana un danno pari a 280 miliardi di euroNaturalmente si tratta di stime, proiezioni e cifre che vanno prese
cum grano salis ma un fatto è certo : la malavita organizzata, l'evasione fiscale, l' economia sommersa e la corruzione sono ormai fattori patogeni che alterano gli equilibri economici e i rapporti sociali in tutte le regioni italiane e nulla di positivo e di risolutivo potrà mai essere fatto per migliorare lo stato delle cose se non si riduce in modo drastico anche questa area della metastasi.
(continua)
* da Michele Boldrin prendo in prestito
l'idea di
un radicale big bang riformista ma non i suoi suggerimenti su
cosa fare e cosa non fare